Il nuovo diritto dell’ambiente tra recenti principi e giurisprudenza creativa di Leonardo Salvemini

RECENSIONE AL LIBRO

I temi ambientali hanno assunto un ruolo crescente, tanto che la nostra Costituzione ha recepito l’esigenza di porli al centro dei principi fondamentali, considerando l’ambiente non più solo servente all’uomo ma piuttosto un bene comune limitato che va preservato.

A partire dagli anni ’70 fino ad arrivare all’Agenda 2030 e agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite sottoscritti nel 2015 e recentemente in sede europea al Next Generation EU, si è sviluppata la consapevolezza di uno sviluppo equo e sostenibile nei Paesi e tra Paesi, collegato all’idea che esiste un bisogno umano di ambiente salubre, il quale va preservato non solo per le generazioni attuali, ma anche per quelle future. L’ambiente salubre diventa quindi un diritto fondamentale della persona, che lo Stato deve tutelare come interesse pubblico. L’ambiente diventa parte integrante dei diritti fondamentali dell’uomo, la sua tutela è legata imprescindibilmente al miglioramento delle condizioni di vita umana. I danni procurati al patrimonio naturale incidono negativamente sulla qualità dell’esistenza.

Le questioni attuali sono ovviamente in evoluzione sia a livello internazionale sia nazionale, ma è indiscussa la centralità dell’ambiente e le relative problematiche. Perdere tempo o adottare misure sbagliate su questo fronte significa mettere a rischio la nostra sopravvivenza futura.

In questo libro Leonardo Salvemini analizza magistralmente e con ampio respiro i principi e le regole fondamentali, le norme e l’agire giurisprudenziale, anche in chiave storica, tracciando un quadro sistematico e completo dell’impianto giuridico che ogni operatore dovrà utilizzare per analizzare e regolare le tante questioni che emergeranno e che influenzeranno i comportamenti in grado di incidere sull’ambiente circostante in modo da non arrecare danno significativo.

Ricordo ancora con quanto entusiasmo e rigore con Leonardo Salvemini affrontammo le questioni di misura dei fenomeni, con la Commissione Istat sulla sostenibilità del benessere, nella consapevolezza che quello che stavamo normando da un punto di vista statistico si inserisse nel ampio ambito delle norme per orientare i comportamenti al fine di salvaguardare la vita stessa sull’unico pianeta che abbiamo.  Misurare gli aspetti del benessere equo e sostenibile alla base dello sviluppo sostenibile, significa misurare quegli aspetti che definiscono il rapporto uomo ambiente e quindi poter individuare gli ambiti e gli strumenti per migliorare tale rapporto e promuovere la tutela degli ecosistemi. Conoscere i limiti e gli effetti dell’operare umano per decidere è lo “slogan” per adottare prassi compatibili con il benessere umano e con l’ambiente.

In aggiunta alla disamina delle norme, quindi delle regole codificate, vi è un’ampia presentazione della giurisprudenza (definita creativa) in tema ambientale nel libro di Salvemini.  Egli, nella parte conclusiva del libro, definisce la giurisprudenza in tema ambientale, come “…fondamentale strumento di tutela, diventa centro di produzione del diritto…”. “I giudici nazionali e sovranazionali hanno concorso e concorrono tutt’ora, nella costruzione delle regole giuridiche volte a preservare il patrimonio naturale. Essi sono quindi autori, o quantomeno coautori, del diritto ambientale”.

Questa opera è quindi di ispirazione ed orientamento delle condotte delle istituzioni, delle persone verso stili di vita fondati su principi di sostenibilità ed equità, per garantire un benessere duraturo nel tempo e nello spazio.

Roma, 7 maggio 2023

Fabiola Riccardini

Di seguito la Nota di presentazione  del libro

 Il nuovo diritto dell’ambiente tra recenti principi  e giurisprudenza creativa

Ed. Giappichelli 2022 

Ambiente e diritto: un binomio indissolubile soprattutto negli ultimi anni. Gli effetti nocivi del cambiamento climatico, dei disastri naturali e dell’inquinamento, sempre più frequenti e devastanti hanno, infatti, messo in luce la vulnerabilità dei Paesi in via di sviluppo, richiedendo un loro immediato intervento.

Un intervento che, dapprima, ha portato la giurisprudenza ad affermare l’esistenza di un diritto ad un habitat naturale salubre e, successivamente, ha assistito ad un “risveglio” del legislatore, anche costituzionale, con la recente riforma degli articoli 9 e 41 Cost.

Accanto all’opera giurisprudenziale e legislativa, tuttavia, non si può dimenticare l’importanza assunta dagli strumenti di policy nazionale e sovranazionale [es. SDGs, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e indicatori di benessere equo e sostenibile (BES)]), ma, soprattutto, dai principi fondamentali che – in detta materia, caratterizzata da un complesso e articolato quadro di fonti normative (e non solo) –  rappresentano un criterio guida per tutti gli operatori del settore. Si pensi, ad esempio, al noto principio di sviluppo sostenibile ovvero ai più recenti principi di progressione del contributo ambientale e del DNSH.

Si tratta, in conclusione, di diffondere la conoscenza di un diritto ambientale fondato su principi condivisi che, orientando privati e istituzioni nelle loro scelte, anche quotidiane, possono assicurare uno sviluppo sostenibile. È questo l’obiettivo che il contributo in oggetto si pone, con la speranza che la comune conoscenza possa favorire lo sviluppo di una coscienza comune sulle, ormai impellenti, necessità di tutela del patrimonio naturale. Un patrimonio che, è bene ricordare, non è solo nostro.

Milano, 26.04.2023

Prof. Avv. Leonardo Salvemini